Il giorno 4 novembre 2011 Anna Di Stasio è tornata al Padre.
Con la sua professionalità è stata l'artefice del successo di Camilla Opera Lirica.


Ascolta una sua interpretazione

("Voi che sapete" da "Le Nozze di Figaro"
di W.A. Mozart - file mp3, 1.15 MB)
La quarantennale carriera (dal 1946 al 1986) del mezzosoprano Anna Di Stasio è stata interamente condotta seguendo un chiaro credo artistico: prima tra i secondi anziché seconda tra i primi.

La Duchessa Federica della Luisa Miller
dalla copertina dell'album monografico
"Mezzosoprano Anna Di Stasio", Felmain Records, FM 41

Beppe ne L'Amico Fritz
A causa di questa rigida dottrina, certamente sostenuta da un severo senso di autocritica unito forse ad una ambizione moderata, la carriera di questa artista non poteva che svolgersi all'insegna del comprimariato, e ciò a dispetto delle possibilità senz'altro sufficienti allo svolgimento di una ragguardevole carriera protagonistica, come dimostravano di tanto in tanto i cimenti in ruoli quali Azucena ed Adalgisa, ed anche una non dimenticata Amneris affrontata improvvisamente al Cairo quando Anna Di Stasio si trovò a rimpiazzare la titolare Fedora Barbieri inaspettatamente indisposta.
L'impegno negli studi musicali di suo fratello maggiore, il basso Edgardo Di Stasio, costituì per la piccola Anna la spinta iniziale all'emulazione, fino a quando non le si consentì di intraprendere gli studi di canto in cambio di quelli di pianoforte. Successivamente i due fratelli avranno modo di esibirsi insieme e non di rado nel medesimo spettacolo, e persino come fratelli anche per la scena: ad esempio nelle parti di Maddalena e Sparafucile nel Rigoletto.

Gli studi vocali iniziarono sotto la guida di Riccardo Stracciari, alla morte del quale Anna Di Stasio continuò a perfezionarsi come autentica autodidatta.


Maddalena nel Rigoletto con Luciano Pavarotti

Suzuki
L'esordio teatrale avvenne in chiave di soprano lirico, con esordio a Lecce nel 1946 nelle vesti di Liù, personaggio al quale succedettero via via svariati altri quali Lisa nella Sonnambula, Nedda, Mimì, e addirittura Violetta nella Traviata. Nel 1950 il suo istinto artistico la spinse a passare alla corda di mezzosoprano, con un nuovo esordio in Butterfly, prima a Napoli e subito dopo a Roma, ed il cui personaggio di Suzuki doveva ben presto diventare il suo ruolo feticcio, il più richiesto ed eseguito, che a fine carriera sarebbe stato impersonato oltre 400 volte.
E certamente, nonostante il primato delle recite sostenute, non si può parlare di una carriera imperniata su un unico personaggio, poiché il suo repertorio arrivò a comprenderne oltre 150, con i quali si alternò un po' dappertutto in Italia e altrettanto all'estero, dove tra l'altro e più di sovente fu apprezzata in Giappone, Canada, Sud America, Nord e Sud Africa, e via dicendo.

Sposa del compianto tenore Augusto Pedroni fin dal 1952, Anna Di Stasio, decisa come sempre, pose fine nel 1986 alla sua carriera sul palco ritirandosi in piena bellezza dei suoi mezzi vocali dopo alcune recite dello Chenier al San Carlo di Napoli nel ruolo della Madelon.


Maddalena con Edgardo Di Stasio (Sparafucile)
ed Augusto Pedroni (Duca di Mantova)

Da allora e fino alla sua scomparsa è stata una paziente, scrupolosa e appassionata maestra di canto. Per oltre 10 anni la sua carriera teatrale è ripresa dietro le quinte come consulente artistica e regista di Camilla Opera Lirica, nei cui spettacoli hanno trovato anche occasione di esibirsi alcuni dei suoi allievi, in parte musicisti già affermati, ed in parte giovani e promettenti artisti.


Con Mirella Freni ne La Figlia del Reggimento